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Quesito letale
CAPITOLO QUINTO : QUESITO LETALE ---------------------------------------------------------------------------- L'appartamento era buio e deserto, The Brain si avvicino' al monitor e premette il pulsante in posizione ON. "Ricorda" lo informo' Gio 71 "che ogni venticinque milioni di LED ce c'e' uno difettoso che esplode dopo un certo numero di accensioni". The Brain, molto gentilmente, si preoccupo' di inibire le capacita' uditive di Laura tramite cuffia stereo collegata al relativo Sony, quindi scarico' addosso a Gio 71 tutti gli insulti elaborati dal genere umano dal 14esimo secolo in poi. (Per la cronaca, il Walkman in questione stava playando il mitico successo di Lucio Dalla scritto appo- sitamente per i cool hackers : 'Attenti al loozer !'). La luce azzurra del monitor ci avvolse in un cono fluorescente. Puntammo gli occhi sullo schermo nel tentativo di cogliere le prime parole che il mega- computer ci avrebbe rivolto, ma fummo notevolmente sorpresi sentendo uscire da due altoparlanti agli angoli della stanza la voce della macchina stessa, generata alla perfezione da un sintetizzatore. "Acc... parla quasi meglio di me" si stupi' Vegamaster. "Beh... per questo non ci vuole molto" lo affondo' Hydra meritando l'approva- zione di tutti i presenti. "Io parlo come mangio, anche voi dovreste fare altrettanto!" si difese il bimbo, ma il suo sguardo cadde immediatamente su Burglar, per cui si affret- to' a smentire : "No... lasciate perdere, e' meglio!". - Circa un metro piu' in alto, un piccolo e silenzioso motore elettrico ruo- to' verso di noi uno scanner a raggi infrarossi: eravamo sotto il controllo visivo del potente calcolatore. Quale sarebbe stata la nostra prima mossa? Adventure Seeker e H.D. Case elaborarono la strategia d'attacco : una mac- china, per quanto artificialmente intelligente, non avrebbe potuto fare a meno di interpretare la realta' in modo logico. Di conseguenza, una lamerata di calibro jetterino (negazione fisica di ogni razionalita') avrebbe costret- to i delicati circuiti ad uno sforzo impossibile e, almeno lo speravamo, fatale. Purtroppo l'apparato neuronale conosceva perfettamente i suoi avversari e le loro debolezze e si era preparato alla sfida finale in modo perfetto. Il primo a farne le spese fu Burglar: deciso a colpire il cuore del sistema grazie alla sua esperienza di hacker, Burglar afferro' la tastiera del termi- nale ed inizio' a studiare la configurazione della rete. La contromisura fu immediata, in un remoto angolo dell'appartamento un ulteriore altoparlante entro' in funzione: "Vieni a far merenda.... vieni in cucina....guarda che bel frigorifero colmo.....slurp!". Gli istinti primitivi del phreaker ebbero il sopravvento su ogni forma di ragionamento e Burglar stabili' quel giorno un nuovo primato mondiale di accelerazione: da 0 a 100 Km/h in 4 centesimi di secondo. Naturalmente la stanza in cui la diabolica macchina aveva atti- rato l'ingenuo fanciullo non conteneva alcun genere alimentare, ma l'espe- diente fu sufficiente per eliminare dal gruppo la presenza di Burglar. Calcolammo infatti che, data la velocita' raggiunta dal soggetto, la forza d'inerzia l'avrebbe trascinato per svariate centinaia di Km. (Fu ritrovato in una vallata svizzera, dove qualcuno ebbe l'idea di dipin- gerlo di lilla ed utilizzarlo per la campagna publicitaria di una nota marca di cioccolato). Timescape si fece avanti per vendicare il povero hacker, ma ottenne solo di divenire l'ulteriore vittima. Il computer esito' per una frazione di secondo, poi fece udire tramite il sintetizzatore la perfetta riproduzione di una voce molto, molto nota al malcapitato : la voce di SCSI. "Carissimo" gracchio' l'altoparlante in SCSI-emulation "perche' non entri in QSD boxando dalla Nuova Zelanda ? E' cosi' facile.... eccoti il numero di telefono....". Alla terza cifra Timescape ebbe un attacco di epilessia, rotolo' sul pavimento ed inizio' a rantolare, istruzione per istruzione, la sua ultima elaborata routine Assembly : "NOP, NOP, NOP, NOP.....". (NOTA : Chi non conosce la vicenda di Timescape, SCSI e la rete neozelandese, non puo' capire. Lasci un messaggio in board allo stesso Timescape, avra' cosi' la sicurezza di causargli un nuovo episodio convulsivo! , NdMF). La micidiale potenza del nostro nemico sintetico stava per avere la meglio, The Brain e H.D. Case decisero quindi dopo un breve consulto con Adventure Seeker di ricorrere all'arma estrema. "Shock Waves potresti rispondere ad una domandina ?" chiese The Brain all'iperloozer. "Certo" rispose Shock "sono sempre felice di mettere a disposizione di voialtri bisognosi il mio sapere". La rete neuronale sarebbe stata sicuramente in grado di percepire le nostre voci tramite microfoni dispersi nell'appartamento, inoltre grazie alle sue sofisticatissime facolta' non avrebbe avuto problemi a comprendere il lin- guaggio. H.D. Case medito' lungamente alla ricerca di una domanda adatta allo scopo, poi deciso formulo' il testo del problema : "Shock Waves, se una stampante non utilizza il sistema a frizione solitamente che metodo adopera ?" "Facile" rispose pronto il lamerone "il cambio automatico!". H.D. Case sorrise soddisfatto : il gruppo degli hackers era ormai vaccinato contro questo genere di lamerate ma il megacalcolatore sarebbe stato stron- cato dalla difficolta' di interpretare logicamente tale eresia informatica. Gli altoparlanti rimasero muti ed ogni attimo di quel silenzio assoluto era eterno; nessuno oso' turbare quel momento, mentre la speranza della vittoria totale si faceva sempre piu' concreta. Alla fine qualcuno si decise ed urlo' al mondo la sua gioia : "Ragazzi, ce l'abbiamo fatta !!!", purtroppo per noi si trattava di Gio 71 e quella frase fu sufficiente a farci ripiombare nel terrore. Pochi secondi dopo, la terribile conferma: i circuiti neuronali avevano superato lo choc. Anzi, la macchina mostro' subito di non aver affatto gradito il tentativo di H.D. Case e The Brain ed annuncio' una solenne punizione : "Loozers, avete sottovalutato la mia potenza. Ora ne subirete le conseguenze, vi leggero' un testo in inglese di Deathbringer !". I presenti impallidirono di fronte alla terribile prospettiva, Hydra provo' a rincarare la dose provocando una lamerata piu' potente : "Vegamaster, spiegaci cos'e' il sistema di refresh". "Lo sanno tutti" replico' l'interpellato "e' il dissipatore di calore delle RAM". Nulla da fare, il fantascientifico apparato non accuso' il colpo : "Sono troppo cool per voi, rassegnatevi. Posso affrontare e risolvere qualunque problema". Fu forse proprio questa presuntuosa affermazione a generare in me la geniale idea, o forse solo gli sguardi persi nel vuoto dei fanciulli presenti, che ancora una volta cercavano in me l'ultimo appiglio prima del baratro senza fondo, o forse la fiducia che la bimba riponeva in me e che non doveva esse- re delusa. L'enorme capacita' di apprendimento e di elaborazione programmata da Axe! negli integrati della creatura artificiale era adatta a risolvere qualunque problema, ma l'insolubile quesito che avevo formulato avrebbe avuto ragione di ogni sistema di ragionamento umano od elettronico. Tutti tacquero (Gio 71 era stato imbavagliato), ed i miei passi verso il terminale rimbombarono sinistramente. Il calcolatore mi attendeva, mi scru- tava attraverso il sensore infrarosso; in quello stesso momento ogni dato disponibile sul mio conto veniva richiamato dalla sua smisurata memoria di massa. Una sfida tra cervelli era in corso, entrambi convinti della propria superiorita' nei confronti dell'avversario. Pochi secondi e le parole lace- rarono il denso silenzio e fluttuarono nell'aria, ciascuno dei ragazzi le colse e lego' ad esse le proprie ultime speranze : si giocava il tutto per tutto. Infine, la voce ando' a colpire uno dei microfoni collegati al calco- latore e trasformata in impulsi elettrici fu deglutita dall'unita' di ela- borazione in tutta la sua carica letale. Il nostro futuro, forse quello dell'intero pianeta, legato a quel quesito : "Chi e' piu' lamer? Vegamaster oppure Shock Waves ?". Gli hard disk sussultarono segnalando l'iniziata fase di elaborazione dati, ma la risposta, normalmente prodotta in frazioni di secondo, non arrivo' mai. Contare le loozerate emesse da Shock Waves e Vegamaster sarebbe stato equivalente a descrivere tre o quattro volte tutti i corpi celesti esistenti nell'Universo, atomo per atomo. Saturate le connessioni neuronali nell'immane sforzo di calcolo, il super- computer non diede piu' alcun segnale di attivita', calcificato per sempre da quell'impossibile operazione che non avrebbe mai avuto fine. - Aiutato dai suoi fedeli topi, Hydra smantello' dal sotterraneo segreto i componenti della diabolica invenzione : l'allarme era definitivamente ces- sato. A perenne monito di quell'esperienza, l'armadietto metallico contenen- te le schede principali del computer fu lasciato a Jettero Heller, ultimo ricordo della sua ennesima disastrosa invenzione. "Prima di restituirgli le maledette schede, ricordatevi di tagliare tutte le piste" ricordo' saggia- mente Adventure Seeker. L'incarico fu affidato a The Brain, il piu' compe- tente sia per quanto riguardava il 'tagliare' sia per quanto riguardava l'argomento 'piste'. La notizia della liberazione del mondo telematico fu accolta con indescrivi- bile entusiasmo, al punto che nessuno si senti' di pronunciare una condan- na contro Vegamaster e Shock Waves, cause indirette dell'incubo appena dissolto ma contemporaneamente strumenti, altrettanto indiretti, della vit- toria finale. Quanto a Jettero Heller... alla peggior condanna aveva gia' pensato la Natura creandolo cosi'. "...NOP, NOP, NOP... RTS !!". Timescape si stava finalmente riprendendo dal terribile choc, il coraggio dimostrato nel momento piu' difficile aveva can- cellato gli errori passati. (Vedi 'Twin Phreaks III'). H.D. Case cerco' di programmare una spedizione allo scopo di ricondurre Burglar a casa, ma io e Laura avevamo tutta l'intenzione di rimanere soli almeno per qualche tempo. Inoltre non riuscivo a capire perche' quell'idiota di Burglar dovesse proprio perdersi ogni due romanzi. Quanto tempo sarebbe trascorso prima di una nuova avventura? Nessuno avrebbe potuto dirlo con certezza, come nessuno avrebbe mai potuto spiegare per quale motivo alcuni nascono cool ed altri lamer. La vita, si sa, e' dotata di in- numerevoli sfaccettature e certe domande, proprio come il fatidico quesito a cui dovevamo la nostra salvezza, sono destinate a rimanere senza risposta : Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo? Come fanno i monchi a resettare l' Amiga? Nella fredda notte che lentamente calava il suo nero mantello su di noi, sguardi assenti ed un comune pensiero. Verso quel benevolo Caso per vo- lere del quale ci trovavamo ora a vivere insieme, qui a Twin Phreaks. ==== FINE ==== Twin Phreaks IV - Balla coi Loozers by MF THE BEST - 30 Gennaio 1992 Tutti i diritti (su Laura) riservati. Special greetinx to : Acid House / Star Dust and Soft Hunters Belli Brothers Big Blue Bluelight Chronos Italian Bad Boys Master Control Program Pier's Group Pitagora Red Mustang Seven M Terminator and Zero Defects Special thanx to Storm of Divina. Alla memoria della NUI K4QKJ7 scomparsa durante la stesura dell'ultimo capitolo di Twin Phreaks IV. -------------------------------------------------- Al primo anniversario della pubblicazione di Twin Phreaks I (7 Febbraio). --------------------------------------------------
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