L'occasione fa l'uomo lamer!

 CAPITOLO 3:  L'occasione fa l'uomo lamer!


 - La narrazione di Timescape spiegava molte cose. Se non altro ora sapevamo
 che i nostri sistemi non avevano mai corso un reale pericolo di violazione.
 Gli accounts di SCSI non erano spariti, semplicemente non erano mai stati
 aperti.  Tuttavia si poneva un nuovo e piu' drammatico problema:  se gli
 accounts svanivano nel presente dato che nessuno nel passato li aveva creati,
 perche' nelle nostre menti era ancora vivo il ricordo di SCSI hacker?
 Il dotto Adventure Seeker prese la parola e formulo' la sua teoria, forse
 la piu' valida: il paradosso temporale avrebbe lentamente ma inesorabilmente
 cancellato anche dalla nostra memoria tutto cio' che riguardava quel ragazzo. 
 Insomma, SCSI era destinato a sparire nel nulla senza possibilita' di ap-
 pello.  In quanto tempo, nessuno avrebbe potuto dirlo.
 - The Brain lancio' un grido e si mise a balbettare frasi senza senso.
 "Ma se te ne ho appena dato un grammo!" gli disse AMF.  Purtroppo questa
 volta il problema sarebbe stato per lui molto, ma molto piu' grave, e non
 di  quel  genere.  Lo guardammo:  era lampante, aveva recitato la commedia
 del finto (?) tonto, ma lui gia' sapeva. E dalla sua sconvolgente reazione,
 era chiaro che c'era dell'altro. Qualcosa di ancor piu' terribile di
 quel racconto di Timescape. E The Brain narro'.
 - Il problema fondamentale di Jettero non era quello di sbagliare, e neppure
 quello di sbagliare sempre. Il giovane amava invece prendere coscienza dei
 propri errori per poi farne di ancora piu' grossi nel patetico tentativo di
 correggere i primi.
 Era difficile immaginare The Brain in societa' con Jettero, tutti ricordava-
 no l'odio che li separava da tempo immemorabile.  "Jettero a Carnevale si
 veste da spuria" aveva dichiarato The Brain in un' Alliance Conference di 
 12 persone, poi aveva aggiunto "ed e' l'unico al mondo a fare un trunk break
 senza bisogno della box.... basta che aliti". Ma in questo caso, come recita
 un noto proverbio, "l'occasione fa l'uomo lamer".
 Cosi', nascostamente da Timescape, Jettero Heller aveva escogitato un piano
 per rimediare alla fesseria del viaggio temporale precedente.  Certamente
 SCSI non avrebbe indugiato piu' di tanto intorno a quel dannato distribu-
 tore automatico (installato presso una farmacia) se negli immediati paraggi
 della farmacia stessa vi fosse stato un magnifico esemplare di tossicomane
 in crisi.  E Jettero aveva di nuovo varcato le barriere del tempo in
 compagnia di The Brain, al quale aveva narrato la vicenda, che avrebbe
 dovuto interpretare il ruolo del tossico (cosa che non gli creava troppe
 difficolta').  Secondo le aspettative dell'iperloozer, il piccolo SCSI
 non si sarebbe neppure minimamente avvicinato all'edificio, vista la
 presenza di The Brain.  In tal modo non solo non avrebbe avuto la possibi-
 lita' di riconoscerlo, ma avrebbe dato modo a Jettero di recuperare il
 tesserino smarrito nel precedente viaggio.
 Effettivamente l'idea non sarebbe stata malvagia, ma era destinata a
 scontrarsi con due menti contorte.
 - Jettero aveva coltivato per tutta la vita il sogno di sentirsi finalmente
 libero e normale.  E' vero, la massa di cellule cerebrali era quel poco
 che era, ma ora aveva sottomano la possibilita' di rivivere (e di correggere)
 i grandi sbagli che avevano per sempre segnato in malo modo la sua inutile
 vita.
 Quanto a The Brain, con la demolizione della discoteca Lizard, avvenuta nel 
 '95, se n'era andato un pezzo del suo cuore. Per rivedere quel locale ancora
 una volta, avrebbe dato tutto.  Anche la dose quotidiana.
 Cosi' i due avevano lasciato per ultimo il viaggio riparatore e l'incontro
 con SCSI quindicenne premettendo i loro immondi interessi.
 Primo tra tutti: il ritorno al Lizard, nel Settembre 1991.
 Come lo stesso The Brain amava ricordare, non c'era Lizard senza rissa,
 e rimanere coinvolti era una questione d'immagine.  Ma questa volta non
 era piu' un ragazzino, e quando la Polizia lo trattenne per controlli
 si accorse di non essere in grado di spiegare la sua provenienza, e di
 non avere documenti validi in quell'epoca.  Inoltre il suo abbigliamento
 era quello di sempre:  uno scandalo.  Il Questore non aveva avuto dubbi:
 "Finalmente ne abbiamo beccato uno di quei bastardi albanesi scappati
 dallo stadio di Bari".
 In poche ore, un ponte aereo aveva portato lo sventurato a Tirana.
 Considerato un disertore dalla Polizia Politica albanese, The Brain avrebbe
 trascorso i successivi dieci anni della sua vita ai lavori forzati nei
 campi.  Inoltre, per poter spacciare alla stampa estera l'immagine di un
 felice ritorno in famiglia, il Governo lo aveva costretto al matrimonio
 con un'ultrasessantenne contadina locale, teorica del Kama-Sutra.
 Si seppe che era deceduto pochi mesi piu' tardi, in seguito allo shock per
 lo stupro subito ad opera di quattordici lavandaie affamate di sesso.
 Il suo corpo era stato riportato in patria grazie ad una sottoscrizione
 aperta dal giornale a cui era abbonato da anni ("Il Corriere della Pera")
 e sepolto al Parco Lambro.  Ogni giorno qualcuno depositava sulla sua
 tomba un mazzo di siringhe fresche.
 - Cosi', all'appuntamento nel punto prestabilito di ritorno nella nostra
 epoca, Jettero si era ritrovato solo.  La sua missione in quel periodo
 era stata piu' squallida:  travestito da ragazza, aveva sparso in giro
 falsi apprezzamenti sessuali a Jettero Heller (quindi a se' stesso)
 cercando di crearsi da solo una pseudo-fama, utile negli anni futuri.
 - "Ma se The Brain e' qui tra noi" lo interruppe AMF "come e' riuscito a
 sfuggire agli albanesi?"
 The Brain era perfettamente in grado di ricordare gli ultimi anni della
 sua vita, e poteva giurare sul suo hard disk di non essere mai stato in
 Albania. Tuttavia la sua memoria era molto confusa riguardo al viaggio nel
 tempo di pochi giorni prima, quello della catastrofe.
 Adventure Seeker aveva dato otto volte l'esame di fisica e letto vagoni di
 libri al solo scopo di apparire piu' colto e di dare una migliore impres-
 sione. Era stato nuovamente segato, per aver cercato di introdurre clande-
 stinamente una Workstation completa nell'aula dell'esame, nascondendo il
 monitor nelle mutande. Una volgare imitazione di una mia analoga impresa, 
 con la differenza che nel mio caso nessuno aveva notato la differenza di
 volume. In universita' mi ero gia' fatto una fama.... inoltre mi ero da
 tempo laureato, mentre Adventure Seeker aveva ormai perso il conto
 degli anni di Politecnico.
 Tuttavia con tutte le menate che si era sciroppato, conosceva alla perfe-
 zione tutte le teorie spazio-temporali formulate nella storia della fisica.
 Soppesato il caso in questione, la sua sentenza era stata terribile
 ed inappellabile: The Brain si era sdoppiato, e la sua immagine albanese
 sarebbe stata quella definitiva. Questa copia era destinata a svanire nel
 nulla, come i nosti ricordi su SCSI.  
 - Tornato a casa dopo la perdita temporale di The Brain, Jettero aveva
 avuto un sonno popolato di incredibili incubi. Ne racconto' uno atroce,
 in cui il loozer aveva sognato la sua morte.
 Come i lettori dei precedenti racconti gia' sapranno, per Jettero Heller  
 questa non era la prima permanenza nel nostro mondo, quindi egli non avrebbe 
 dovuto temere minimamente un nuovo trapasso. Ma in quell'incubo il fanciullo
 aveva visto se' stesso destinato ad una ben piu' severa dimora ultraterrena:
 le porte infernali si erano spalancate per lui.
 "Questo e' il tuo posto, lamer!" aveva indicato un funzionario della Lago
 all'anima vagante di Jettero "qui languirai in eterni tormenti".
 La folla di tutti gli utenti respinti dalla Banca Dati di Pier spingeva il
 povero ex-sysop verso un Amiga 3000. Per l'eternita', Jettero avrebbe di-
 segnato pics a 16 milioni di colori, ma collegati a quell'Amiga non vi
 erano ne' drives ne' stampanti, ed ogni 10 ore veniva tolta la tensione al
 sistema per alcuni secondi.
 Svegliatosi da questo sonno intriso di sofferenza, Jettero si era reso
 conto di quanto l'utilizzo per scopi personali e squallidi del traslatore
 temporale fosse stato dannoso per tutti.
 Delirava.... credeva di essere un hacker, poveraccio! 
 Chiedeva disperatamente il nostro aiuto per rimediare ai disastri
 compiuti, e sinceramente quel verme strisciante ci faceva compassione.
 

 Fine Terzo Capitolo
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