Il segreto di Lamescape

 CAPITOLO 2:  Il segreto di Lamescape


 - "Non riportera' lesioni permanenti al cervello?" fu la delicata preoccupa-
 zione di Hydra "e' un infame, ma come hacker ci serve!".
 "Se lo meriterebbe davvero con il casino che ha combinato!" sentenzio'
 H.D. Case  "e quest'altro non e' da meno..." disse indicando Jettero Heller
 che, seduto in disparte, si stava lentamente riprendendo dalla crisi di
 angoscia avuta mezz'ora prima.
 Lo riportammo a casa e proseguimmo li' la nostra riunione.
 Burglar stava per entrare in coma da denutrizione. Poveraccio, negli ultimi
 8 anni non aveva smesso per un solo istante di temere di morire di fame
 all'improvviso. Si era anche iscritto all'AIDO, affinche' i suoi organi 
 fossero utili alla societa', ma a chi poteva essere trapiantato un fegato
 di quattordici chili ??? In compenso il cuore era stato destinato alla
 SnamProgetti per essere utilizzato come pompa idrovora adatta al prosciu-
 gamento di paludi.
 - Il racconto di Timescape stava tra l'allucinante ed il fantascientifico...
 ma dati i noti precedenti dovevamo purtroppo ritenerlo autentico.
 Qualche settimana prima dei fatti narrati, Jettero aveva cercato di appli-
 care le sue vaste cognizioni informatiche alla vita di tutti i giorni
 interfacciando l'Amiga con la lavatrice. Scopo: ottimizzare i consumi
 dosando alla perfezione acqua, detersivo, anticalcare, ammorbidente in
 relazione a peso, tipo e condizioni della biancheria in questione.
 Risultato: tutto bene fino al primo risciacquo; poi, per ragioni mai
 chiarite, l'elettrodomestico aveva scaricato l'acqua sporca nella porta
 seriale. Da questa esperienza Jettero aveva ricavato: 1) Un Amiga in corto.
 2) La constatazione del fatto che fabbricarsi le interfacce non era cosa 
 per lui. 
 Per nulla rassegnato a chiedere l'intervento di un tecnico specializzato
 e terrorizzato dall'idea che la cosa si potesse venire a sapere nello
 spietato ambiente degli hackers e dei pirati del software, Jettero si era
 riparato l'Amiga da solo, dimostrando che le sue facolta' elettroniche
 (gia' disastrosamente note per i fatti di tanti anni prima) non si erano
 del tutto estinte.  
 All'accensione dell'apparecchio, un fascio luminoso era fuoriuscito dal
 df1: colpendo e avvolgendo uno dei trofei in bella mostra sulla mensola
 della stanza di Jettero: la targa del Guinnes dei Primati che ufficializ-
 zava l'ingresso del ragazzo nel suddetto libro dei records, come colui che
 aveva ripetuto la prima superiore per il maggior numero di volte.
 Ebbene, l'oggetto era scomparso nel nulla per riapparire poco dopo nello
 stesso preciso punto da dove sembrava essere svanito. Un allucinazione?
 Jettero aveva ripetuto piu' volte l'esperimento, sempre con il medesimo
 risultato. Solo dopo svariate ore di tentativi con oggetti diversi,
 compreso il criceto di Silver Spring, la pazzesca conclusione: assemblando
 componenti (smontati a casaccio dai vari apparecchi elettrici di casa)
 secondo la sua logica elettronica, che si basava su criteri scientifici
 quali "il condensatore azzurro sta bene collegato al diodo giallo perche'
 sono due colori teneri e delicati" oppure "tutte le resistenze a destra e
 tutti i ceramici a sinistra, perche' messi insieme a gruppi sono piu' 
 carini", il quasi-cracker aveva trasformato l'Amiga in una macchina in 
 grado di provocare, attraverso il df1:, uno spostamento cronologico.
 L'oggetto viaggiava nel passato sino all'epoca in cui non era stato ancora
 creato, e quindi la sua copia temporale nel presente svaniva.
 Bisogna ricordare a questo punto che Silver Spring, non avendo avuto il
 coraggio di sfrattare Jettero dal suo appartamento dopo il crollo della
 Divileader, si era rassegnato a convivere con il megalamer. Alla prima
 occasione pero' si assentava per un paio di settimane a scopo disintos-
 sicante, lasciando al bimbo completa liberta' di azione.
 Questa volta, si diceva, si era recato in India per intervistare i membri
 della setta erede dei Thugs, che strangolavano i bambini con cavetti
 per stampante e li sacrificavano a Storm, loro dio.
 Jettero d'altronde si era ritrovato per le mani un affare troppo grande, e
 aveva deciso di raccontare la faccenda a Timescape, a cui era rimasto
 indirettamente legato tramite l'Amiga avuto in prestito durante la lotta
 contro Storm e mai restituito. ("Ormai e' contaminato", aveva dichiarato
 Timescape).
 - L'hacker e coder dei Chronos aveva subito compreso che l'invenzione, se
 adeguatamente modificata dalle sue sapienti mani, poteva rivelarsi
 infinitamente utile. A patto pero' di mantenere il piu' assoluto segreto.
 Cosi', in una decina di giorni, l'apparecchio nato per caso era stato 
 studiato e dotato di indispensabili mezzi di controllo (per scegliere
 la data esatta a cui riferire il salto temporale, per esempio).
 Ora lo strumento garantiva 24 ore esatte di permanenza nel passato.
 Ce n'era voluto di tempo usando il computer di Jettero Heller! Il bimbo si 
 era fatto fare una tastiera con le lettere in ordine alfabetico, dato che
 non riusciva a trovare i caratteri su quelle normali. Adesso invece non li
 trovava ugualmente (in fondo sapeva l'alfabeto solo fino alla D) e in 
 compenso nessun altro riusciva ad usare quella dannata tastiera da lamer.
 Poi, il primo emozionante viaggio. Jettero aveva insistito per partecipare
 all'avventura e Timescape, seppur riluttante, aveva dovuto cedere.
 "Ma non mi combinare casini" aveva ordinato. 
 Timescape sapeva gia' per quale viscido scopo utilizzare la creatura di
 Jettero. Nel 1991 il giovane SCSI era riuscito, unico nel Paese, ad 
 utilizzare con successo il sistema di boxaggio di una linea telefonica.
 Negli anni successivi, SCSI aveva perfezionato il procedimento riuscendo
 ad applicarlo in ogni punto del pianeta. Il suo metodo segreto, gelosamente
 conservato e mai rivelato ad alcuno, aveva fatto di lui un mito.
 Certo, negli anni futuri erano stati collaudati con successo altri sistemi
 di box-phreaking, ma per Timescape l'essenziale non era riuscire, ma
 riuscire per primo. E a Twin Phreaks la storia recitava chiaramente come
 il primo blue-hacker fosse stato SCSI.
 Timescape, divorato dall'invidia, aveva trascorso alcuni mesi in clinica
 ed era giunto a tentare il suicidio collegandosi piu' di una volta nella
 stessa settimana a BBS 2000.
 (Secondo i limiti fissati dall'Organizzazione Mondiale per la Sanita', 
 un essere umano adulto di peso e corporatura medi puo' sopportare 20 minuti
 al mese di collegamento a tale board).
 Solo per pochi mesi non era stato lui a ricevere la gloria ed il denaro
 che il destino aveva attribuito a SCSI... pochi mesi infami, ma quel
 dannato crucco aveva boxato prima di lui. Ma ora il passato si poteva
 cambiare, era l'ora della rivincita per un decennio di umiliazioni.
 Egli sapeva che SCSI, diffidente per natura, non l'avrebbe mai in alcun
 modo messo al corrente del segreto della BlueBox se fosse riuscito da solo
 ad escogitare un sistema infallibile. Inoltre non era possibile un incontro
 diretto tra la vittima ed i viaggiatori del tempo: se SCSI e Timescape si
 erano (come effettivamente accaduto) conosciuti una decina d'anni prima,
 Timescape non poteva ora presentarsi con la sua eta' odierna allo stesso
 SCSI.... come avrebbe spiegato quei dieci anni in piu'?
 La soluzione era venuta da Jettero. Coniglio per natura, lo schifido essere
 aveva suggerito di spiare ad opportuna distanza il progredire del lavoro
 del povero hacker tedesco, onde essere pronti al momento opportuno ad
 assumere la paternita' della scoperta ed a tornare nel presente per godersi
 i frutti della gloria conquistata nel mondo del phreaking (e il denaro).
 - E cosi' il giallognolo fascio di luce uscente dal drive aveva trasportato
 i due avventurieri in un lontano passato. Bettina aveva solo pochi mesi 
 e giocava tranquilla nel suo box (blu) con il suo gingillo preferito:
 manco a dirlo, di trattava di un finto telefono. Inoltre pronunciava alcune
 parole incomprensibili ai genitori, tipo "QSD", e piangeva in un modo del
 tutto diverso dagli altri bambini. Anziche' "UAAAAAHHH !!!", lei urlava
 "NUAAAAAAAA !!!".
 A cinque anni SCSI non era stato ancora contagiato dal bacillo delle
 telecomunicazioni, ma gia' fabbricava (con la lana della madre) false code
 uguali a quella della scimmietta della giostra vicino a casa, allo scopo
 di scroccare giri gratis.
 A dodici anni (secondo balzo temporale) il primo computer. Bettina aveva
 preteso, minacciando di non andare piu' a scuola, un telefono sul banco,
 in classe. A quell'eta' SCSI hackerava videogames in sala giochi e sapeva
 a memoria i cheat modes di tutti i giochi elettronici fino ad allora 
 prodotti. A quindici anni (terzo viaggio nel tempo) i tempi erano maturi
 perche' il fanciullo si dedicasse alle telecomunicazioni, e gia nel mondo
 si iniziava a parlare di phreaking e metodi di scrocco. 
 Ma ecco la sciagura. Mentre SCSI stava cercando di lamerare un distributore
 automatico di profilattici, Jettero si era allontanato da Timescape sussur-
 randogli: "Anch'io voglio un palloncino!!". Prima che Timescape avesse po-
 tuto trattenerlo, Jettero era passato vicino a SCSI. I due non si erano nep-
 pure notati, la cosa non sarebbe stata pericolosa. Ma dalle tasche del piu'
 grande loozer della storia dell'informatica era caduto qualcosa, e SCSI
 l'aveva raccolto. Si trattava della tessera di appartenenza a Conference 6
 che Jettero aveva preteso a tutti i costi. A sinistra vi era una fotografia
 dello squallido individuo, e in alto la scritta "Pier's Group, Conference 6.
 Hacking & Phreaking". C'era scritto anche "Fac-simile", ma questo Jet non
 l'aveva mai notato. Gli utenti avevano preteso questo particolare. 
 Lo choc per il giovanissimo futuro mago della BlueBox era stato violentis-
 simo, e nella sua fragile mente si era imposta la proposizione: "Se gli
 hackers diventano cosi', non saro' mai uno di loro".
 Venduto cosi' precipitosamente l'elaboratore, SCSI aveva riflettuto sul
 possibile futuro della sua vita, prendendo la definitiva decisione di
 laurearsi in Agraria.
 L'essere piu' dannoso di tutte le epoche (Jettero Heller) aveva creato un
 paradosso temporale. 


 Fine Capitolo II
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