CAPITOLO 3: Il padrone del sottosuolo. -------------------------------------- - "Coltivare verdura?" chiesi con notevole stupore. "Gia'", rispose H.D. Case "e' quello che ci hanno costretto a fare in tutti questi mesi. Patate, carote, pomodori.... ma non mi chiedere a che scopo. Non ne ho idea". - "Tombino...buco....io giu'!" delirava Hydra nella stanza bianca del centro per malati mentali di Twin Phreaks. In passato era stato un phreaker abbastanza noto, poi l'ossessione di calarsi in un chiusino SIP l'aveva rovinato. Aveva murato la porta della sua casa e vi entrava esclusivamente dall'alto, tramite un'apertura a forma di tombino aperta nel solaio sovrastante. Una sera del '97 la Polizia del Network l'aveva sorpreso con un martello pneumatico sopra il collettore principale della fogna cittadina mentre gridava "Voglio un enorme tombino qui!". Per la verita' non era pazzo, ma la delusione per la mancata impresa lo aveva psicologicamente distrutto. Si sentiva una larva. Eppure era l'unico che conoscesse le esatte ubicazioni delle derivazioni telefoniche SIP-Divileader; il solo che potesse consentirci l'intercetta- zione di una telefonata. E Jettero compi' il miracolo. "Alzati e cammina" gli ordino'. Hydra replico' "Ngheeeee....tombino!" "Ti vogliamo bene, sei importante per noi!" gli sussurro' Jet dolcemente. "Bbbbbllllll..... SIPPPPPP...." rispose quello. "Seguimi, e ti faro' pescatore di lamers!" disse seriamente Jettero. Hydra mormoro' "Piu' io scendo giu', piu' mi tiro su......blob blob!". "E' completamente andato, non c'e' nulla da fare", sbotto' Jettero, "e pensare che avrebbe potuto nascere intelligente come me!" "Aaaaaaaarghhhhh!!!!!!! " urlo' Hydra, e solo al pensiero di tale infame destino si rese conto di amare la sua vita e si riprese del tutto. Jettero, grazie di esistere. - Hydra conosceva la citta' come Jettero conosceva il C. In pratica non sarebbe stato capace di trovare la sua casa a trenta metri di distan- za. Eppure era il vero re del sottosuolo: sapeva a memoria la posizione di ogni tubatura, ogni cavo. Inoltre chiamava per nome ciascun topo. Intercettando gli hackers superstiti, avremmo scoperto la spia. Iniziammo controllando SCSI, che aveva Natas (Divina) tra gli utenti della sua board. Il cavo telefonico della casa di SCSI non era standard. Aveva una larghezza di banda di 34.020 conversazioni. Su 20 linee viaggiavano le telefonate normali del condominio, le alre 34.000 le occupava tutte Bettina. La fanciulla si decise a lasciare il telefono dopo 16 ore di conversazione; si era fatta rilegare in un unico volume alto nove metri tutti gli elenchi abbonati europei. Quello era la sua rubrica telefonica. Il canale di scolo della fogna passava a pochi centimetri, e Jettero inavvertitamente ci entro' con la punta di una scarpa. "Che schifo, Jettero", disse Hydra, "se ci metti le tue luride scarpe, io poi come faccio a berla?". La derivazione di Hydra era perfetta, si sentiva benissimo. Finalmente giunse l'attesa voce di SCSI. Poche parole, poi il nostro lungo silenzio. "Parlo con la Squadra di Sicurezza Divileader? " aveva detto "Venitemi a prendere. Ho phreakerato con le cards At&t. Ho i numeri delle carte come prova." La Squadra Speciale Anti H/P non si fece attendere, ed anche per lui giunse l'ora della "partenza". "Io non mi sono autodenunciato, non sono mica idiota!" ci assicuro' H.D. Case. Sono venuti e mi hanno preso, sapevano che prove cercare e dove cercarle. - La riunione dei superstiti si tenne a casa mia, partecipo'anche Bettina, rivelandoci il particolare piu' prezioso (solo se io avessi accettato di uscire con lei! ...eh, com'e' dura la vita!). SCSI si era dichiarato innocente al momento dell'arresto, arrendendosi solo di fronte all'evidenza delle prove: i numeri della CC da lui utilizzate, gli stessi che egli custodiva nel primo cassetto della sua scrivania. Il comportamento era ben strano... si era costituito solo 20 minuti prima. Aveva gia' cambiato idea? O non era stato lui a fare quella telefonata? Eppure la voce era la sua...... e H.D. Case, era davvero fuggito dal campo di lavoro? The Brain era deciso: "Cercheremo la sede segreta del Mega-BBS del Network". Tutti approvammo, anche Burglar, che stava terminando il trentaduesimo pasto della giornata. Inseparabile compagno di H.D. Case, Burglar era un valido hacker. Inoltre contribuiva in modo determinante alla massa del nostro pianeta: se fosse stato qualche chilo piu' pesante, avrebbe avuto un proprio campo gravita- zionale. Per chiudere in bellezza il meeting, Jettero disse la sua: prese un pennarello nero e traccio' una riga su un foglio bianco, indi getto' a terra il foglio ed esclamo': "Dannazione, e' caduta la linea". Bettina lo tenne fermo e The Brain gli fece ingoiare carta e pennarello. - Congedati gli altri rimasi solo con Jettero. Faceva un caldo inaudito, aprii il freezer per prendere del ghiaccio e trovai in mezzo ai surgelati il cavo seriale. "Jet", chiesi, "e' tuo questo?" "Si'", mi rispose, "non avevo spazio per il capture, cosi' ho tenuto i dati nel cavetto. Dopo li mettero' su disco". C'era un solo strumento in grado di segnalarci con precisione l'ubicazione del Mega-BBS Divileader, un'arma micidiale: il lamer. Le macchine non provano sentimenti (anche se vi posso giurare che l'HD di Pier soffriva ad ogni ingresso di Poison) ma i sysops certamente si'. Ora, il Mega-BBS aveva sempre un sysop di sorveglianza. Quanto avrebbe resistito un vero operatore di sistema di fronte all'ingresso di un lamer del calibro di Sirio per cinque volte di seguito? Fu il nostro eroe, Jettero, a convincere l'essere a collaborare. In cambio gli promise un esemplare del suo ultimo, fantastico progetto partorito la notte prima: un RAM disk esterno. Gli occhi di Sirio brillarono di gioia. Bastarono pochi minuti, ed ecco: l'urlo di una sirena lacero' l'aria, mentre le auto della Polizia del Network sfrecciavano verso un edificio di periferia. "C'e' un uomo in preda ad un attacco di follia, sta mangiando un floppy da 3 pollici e 1/2", ci rivelo' Bettina che riceveva ogni notizia per via telefonica mezz'ora prima dell'ANSA. Era fatta: come volevasi dimostrare il sysop del Network non aveva resistito a quaranta secondi di chat con Sirio. Lo sventurato gli aveva chiesto i parametri di configura- zione. Alla domanda "Parita'?" Sirio aveva risposto "Certo, basta con il razzismo!". Si trattava solo di inseguire le auto della Polizia, ma dato lo spiegamento di forze da parte della Divileader,il compito sarebbe stato sufficientemente semplice. E cosi' il grigio palazzo che negli anni passati era stato sede dell'Agenzia SIP Milano Nord, nascondeva il Divileader HQ e la sede segreta del BBS del Network. La nostra prima, meritata vittoria.